Progetto pilota

Nasce per la volontà di non restare indifferenti ai bisogni crescenti delle comunità sui territori, dalla povertà alla disoccupazione.
Nasce anche per il coraggio di sperimentare in loco progettazioni realizzate con successo in altre parti del mondo.
Nasce da quanti hanno deciso di “metterci la faccia” nonostante le prevedibili criticità che si prospetteranno nella sperimentazione.

Come nasce

Su queste premesse, il progetto di innovazione e investimento a impatto sociale “LUCI nel Parco”, ambientato nel Comune di Grosseto, è stato promosso da una coralità di soggetti, tra cui Fondazione Etica, Caritas Diocesana di Grosseto, Regione Toscana, cui sono aggiunti nel tempo molti altri organismi territorialmente rappresentativi (cfr. Promotori).
È per questo che nel 2018 Regione Toscana ha messo a bando la concessione di un immobile pubblico in disuso a Rispescia, all’interno del Parco naturalistico della Maremma.

Cosa prevede

Il progetto parte dalla rigenerazione del suindicato immobile pubblico per finalità di sviluppo sociale ed economico, attraverso un percorso sperimentale che si rifà alla più autorevoli direttrici internazionali dell’innovazione a impatto sociale.
La sottoscrizione dei singoli cittadini di un titolo di solidarietà, emesso da una banca, finanzierà la sistemazione dell’immobile e la sua dotazione iniziale di arredi e strumentazioni.
Dopo quel sostegno finanziario iniziale dei risparmiatori (e non della banca), i soggetti attuatori (cooperativa sociale e associazioni no profit) avvieranno attività di impresa sociale, che dovranno, nel tempo, dimostrare capacità finanziarie autonome. 

 Peculiarità del progetto

Quali le novità rispetto al passato?

“Luci nel parco” prevede tutti quei tratti di innovatività previsti dalla progettazione a impatto sociale.
Tra essi:
• il carattere multistakeholder del soggetto promotore,
• l’intenzionalità di produrre un impatto sociale misurabile e ad ampio raggio,
• la modalità innovativa di finanziamento,
• la replicabilità.

LUCI è stato pensato non per fare l’ennesimo bel progetto sociale, uno dei tanti di cui l’Italia, fortunatamente, è ricca, ma per diventare un modello replicabile di investimento a impatto sociale.
Il progetto LUCI, infatti, non si limita a fare filantropia, e va oltre la semplice rigenerazione di un immobile abbandonato. L’obiettivo, infatti, è produrre un beneficio per l’intera comunità.

COME?
– Innanzitutto, in termini di nuovi posti di lavoro creati, perché il lavoro è la vera premessa per lo sviluppo sociale.
– I nuovi occupati avranno un reddito da spendere, che andrà a beneficio di altre attività economiche locali; inoltre, pagheranno le tasse e ciò porterà nuove risorse finanziarie all’Amministrazione locale, che potrà utilizzarle per nuovi e migliori servizi per la comunità.
– Gli abitanti del Comune e i turisti che affluiscono in primavera ed estate al Parco della Maremma potranno beneficiare di un’area risistemata senza consumo di nuovo suolo; cenare all’ombra dei pini del Bio-local ascoltando musica dal vivo; partecipare alle attività ricreative.
– I giovani della zona verranno a suonare insieme a quelli di altri Paesi e culture, imparando sul campo l’integrazione e il valore della solidarietà.